INSIEME; PER LA NATURA, PER LE PERSONE

Tuia orientale

La tuia orientale, di fondamentale importanza nei giardini dell’Estremo Oriente.

Ordine: Pinales

Famiglia: Cupressaceae

Genere: Platycladus

Specie: Platycladus orientalis

MORFOLOGIA

Portamento e dimensioni:

piccolo albero sempreverde che può raggiungere i 15-18 metri di altezza. Ha fusto dritto e chioma densa e piramidale, con apice arrotondato.

Corteccia:

sottile, di colore grigio-bruno tendente all’arancione e ricca di fessure orizzontali.

Foglie:

squamiformi e triangolari, sono disposte in modo alternato. Sono di colore verde brillante ed emanano un debole odore se stropicciate. Al centro di ognuna è infatti presente una ghiandola resinifera.

Fiori:

essendo una conifera non presenta fiori veri e propri, ma microsporofilli maschili e macrosporofilli femminili. Gli sporofilli maschili sono riuniti in coni di forma ovale portati all’apice dei rami e dal colore giallognolo. Quelli femminili sono invece riuniti in coni laterali, di colore verde.

Frutti e semi:

galbuli solitari posti in posizione terminale. Sono dapprima di colore verde-bluastro, diventando poi a maturità bruno-rossastri. Sono formati da 6-8 squame spesse e legnose, contenenti ciascuna da 1 a 3 semi di colore marrone. Questi ultimi sono privi di ali.

DISTRIBUZIONE E HABITAT

Pianta originaria dell’Estremo Oriente, in particolare della Manciuria e della Corea, introdotta in Europa verso la metà del Settecento. Cresce spontanea su rupi calcaree e muri, e si adatta molto bene all’inquinamento atmosferico, alla siccità e al freddo. Si ritrova fino a 800 metri di quota ed è indifferente al tipo di suolo.

 

UTILIZZO

La tuia orientale viene coltivata prevalentemente a scopo ornamentale. Ne sono state per questo selezionate molte cultivar con portamento e morfologia delle foglie diversi. Il legno è inoltre molto resistente e ricco di oli essenziali.

CURIOSITÀ

In Estremo Oriente la tuia è un elemento costante dell’antica tradizione del giardino e del paesaggio sacro. Viene per questo chiamata anche “albero della vita”.

L’epiteto del genere deriva dal greco platys (= piano, largo), riferendosi ai rami appiattiti della pianta. L’epiteto specifico ne indica invece l’areale di distribuzione e di origine.

Corteccia

Foglie squamiformi con galbuli acerbi e galbuli vecchi

Galbuli femminili acerbi

Galbuli femminili secchi

Sporofilli maschili

Portamento

La tuia orientale del Parco di Villa Scheibler

Servizi ecosistemici
Valore
Valore economico €
541,64
Sequestro Carbonio Kg/Anno
1,10
Deflusso Idrico evitato m3/Anno
0,16
Rimozione Inquinanti Gr/Anno
51,00
Benefici economici €/Anno
4,36

Fonte: geoportale.comune.milano.it/sit/patrimonio-del-verde

Consulta il glossario