Il faggio comune, citato da Virgilio a Leopardi.
Ordine: Fagales
Famiglia: Fagaceae
Genere: Fagus
Specie: F. sylvatica
MORFOLOGIA
Portamento e dimensioni: albero deciduo alto 30-35 m con fusto dritto e slanciato.
Corteccia: sottile e di colore grigio scuro, con tipiche striature orizzontali.
Foglie: semplici, di forma ellittica con apice acuto e con margine intero e ondulato.
Fiori: fiori maschili riuniti in infiorescenze a capolino di 6-16 unità. Infiorescenza femminile eretta, formata da 2 o 3 fiori racchiusi in una cupola verdastra.
Frutti e semi: frutti secchi, detti acheni o comunemente faggiole, con membrana esterna coriacea di colore marrone. Il seme ha forma piramidale a base triangolare.
DISTRIBUZIONE E HABITAT
Pianta originaria dell’Europa centrale, ormai diffusa dalla Spagna al Mar Nero, dalla Norvegia alla Sicilia; si ritrova dai 600 ai 1.700 m. È il più importante costituente dei boschi di latifoglie del piano montano, sia in formazioni pure che in associazione con abeti, pine, frassini, aceri e olmi. Predilige clima temperato.
UTILIZZO
Il legno è duro e pesante ma di facile lavorazione; viene usato per mobili e numerosi altri oggetti domestici, da lavoro e di uso comune. È un ottimo combustibile e produce un carbone ricercato. Il faggio comune viene usato anche come pianta ornamentale.
CURIOSITA’
La mitologia celtica riteneva che il faggio, insieme a quercia, betulla e olivo, fosse uno dei quattro punti cardinali dell’anno, cioè uno degli alberi più importanti.
Questa pianta è molto presente anche nella letteratura italiana, dalle Bucoliche di Virgilio alle poesie di Leopardi.

Portamento

Corteccia

Foglie

Faggiole

Fiori