Carpino nero
Il carpino nero, molto presente in Italia dalle Prealpi in giù.
Ordine: Fagales
Famiglia: Betulaceae
Genere: Ostrya
Specie: Ostrya carpinifolia
MORFOLOGIA
Portamento e dimensioni:
albero deciduo che può raggiungere i 20 metri di altezza. Lo si trova anche in forma arbustiva. Ha tronco diritto e chioma raccolta e di forma conica.
Corteccia:
negli esemplari giovani è di color bruno-rossastro, mentre nei fusti adulti è marrone-grigiastra. E’ ricca di tagli e fessure che la dividono in evidenti placche longitudinali. Queste si staccano facilmente e lo differenziano dal carpino bianco.
Foglie:
semplici, alterne, lanceolate e con margine doppiamente seghettato.
Fiori:
fiori maschili riuniti in amenti lunghi e pendenti. I fiori femminili sono invece riuniti in amenti più corti e tozzi. La fioritura avviene in aprile, prima della comparsa delle foglie.
Frutti e semi:
achenocono formato da un insieme di “squame” biancastre coperte di peli irritanti. Compaiono a maggio e vengono diffusi grazie all’azione del vento.
DISTRIBUZIONE E HABITAT
Pianta originaria dell’Europa sud-orientale, molto adattabile. E’ infatti una specie pioniera: cresce molto facilmente su terreni spogli che derivano, ad esempio, da incendi, frane o disboscamenti. Preferisce i suoli calcarei e dolomitici ed è molto resistente alle gelate precoci e tardive.
In Italia vegeta tendenzialmente non oltre i 1.500 metri di quota, associandosi spesso con il faggio selvatico, l’orniello e la roverella.
UTILIZZO
Il legno del carpino nero viene usato come combustibile, di ottimo rendimento. La specie viene coltivata anche come pianta ornamentale e come pianta da rimboschimento; essendo pioniera prepara il terreno per altre specie più esigenti.
Da foglie e gemme si producono decotti e macerati per contrastare disturbi intestinali, bronchiti e sinusiti.
ATTENZIONE: prima di assumere qualsiasi prodotto di origine vegetale (farmaco o non farmaco) per fini terapeutici o simil-terapeutici, è sempre opportuno rivolgersi preventivamente al proprio medico.
CURIOSITÀ
Il nome del genere deriva dal greco “ostreia”, ossia ostrica, con riferimento ai frutti, formati da capsule aggregate simili a conchiglie. Carpinifolia indica invece la somiglianza con le foglie del carpino bianco, sebbene le due specie appartengano a due generi diversi.
Portamento e chioma
Corteccia
Foglie
Infruttescenza dell’anno precedente
Infiorescenza maschile e femminile
Il carpino nero del Parco di Villa Scheibler
Servizi ecosistemici | Valore |
---|---|
Valore economico € |
1540,38 |
Sequestro Carbonio Kg/Anno |
10,50 |
Deflusso Idrico evitato m3/Anno |
0,60 |
Rimozione Inquinanti Gr/Anno |
353,30 |
Benefici economici €/Anno |
30,80 |
Fonte: geoportale.comune.milano.it/sit/patrimonio-del-verde