Itinerario 11: dal Parco Emilio Alessandrini a Piazzale Libia
Il Progetto Giraparchi
Milano ospita diversi giardini, parchi e spazi verdi che risultano essere enormi polmoni per una metropoli sempre più caotica e inquinata, ognuno con la propria storia, vegetazione e fauna. Molte di queste aree verdi milanesi sono però poco conosciute e fruite, nascoste tra gli enormi palazzi della città o racchiuse da alte siepi e muri.

Il progetto “GIRAPARCHI” nasce per scoprire le ricchezze di questi spazi, indispensabili per i cittadini e per la città stessa. Con questa iniziativa porteremo a conoscere gli aspetti storico-artistici e naturalistici non solo dei parchi più fruiti, come Parco Sempione e i Giardini pubblici Indro Montanelli, ma anche di quelli più nascosti e meno turistici, attraverso degli itinerari accessibili a tutte le fasce d’età.
Gli obiettivi sono quindi diversi: valorizzare il territorio ed in particolare le indispensabili aree verdi che si inseriscono nel contesto urbano; promuoverne ed implementarne la fruizione e la conoscenza, sia dal punto di vista storico/architettonico che naturalistico; tutelare e preservare queste aree responsabilizzando la cittadinanza alla gestione e alla custodia del proprio territorio; avvicinare i cittadini alle bellezze della loro città coinvolgendo italiani di seconda generazione, famiglie straniere, giovani e cittadini meno coinvolti da iniziative culturali.
Dal Parco Emilio Alessandrini a Piazzale Libia
Partenza: Parco Emilio Alessandrini, ingresso via Monte Cimone angolo via Varsavia
Arrivo: Piazzale Libia
Durata: 46 minuti
Lunghezza: 3,7 km

Siamo nel quartiere di Calvairate, area che ruota attorno a Piazzale Ferdinando Martini. Un tempo il territorio faceva parte del comune di Corpi Santi di Milano, un agglomerato di cascine e piccoli borghi appena fuori dalle mura cittadine del capoluogo milanese. Il comune venne poi annesso a Milano nel 1873.
La costruzione dei giardini di Piazzale Ferdinando Martini ha cancellato qualsiasi traccia del vecchio Calvairate, compresa la chiesa di Santa Maria Nascente in Calvairate, costruita nel 1581 per volere dell’arcivescovo Carlo Borromeo e considerata in passato il centro della parrocchia.
Durante il percorso ci si sposta poi nel quartiere di Porta Romana, oggi considerato una delle zone più alla moda di Milano. A prevalente funzione residenziale, è da sempre un quartiere riservato, dove per secoli hanno avuto dimora i nobili milanesi. Corso di Porta Romana è stato infatti fin dall’antichità la strada più importante del centro storico meneghino, oltre che principale luogo delle cerimonie pubbliche in epoca romana imperiale.
1. Parco Emilio Alessandrini
Parco pubblico realizzato dal Comune di Milano nel 1969 su un’area di 66.500 metri quadri. È stato intitolato al giudice Emilio Alessandrini, assassinato nel 1979 dal gruppo terroristico Prima Linea, organizzazione armata di estrema sinistra di stampo comunista.
All’interno del parco è visibile una scultura marmorea di Andrea Cascella: “L’abbraccio dei Popoli”, lapide commemorativa in ricordo del giudice Alessandrini.
Sul limitare del parco sorge la Cascina Colombè di Sopra, insediamento rurale posto sulla strada che conduceva a Linate e Paullo, ad oggi diroccata e di proprietà del comune.
Il Parco Alessandrini ospita delle particelle ortive e numerose essenze botaniche arboree, tra cui querce, tigli, aceri e noci del Caucaso.


2. Piazzale Ferdinando Martini
Un tempo considerato il punto nevralgico di Calvairate, il Piazzale ospitava la “giazzera” più grande della città: la Giazzera de Calvairaa. Questa era una ghiacciaia, un deposito di ghiaccio costituito da una grotta lunga 80 metri, larga 8 e alta ben 15 metri. La ghiacciaia, che dava ai tempi lavoro a ben 150 persone, era di proprietà della famiglia nobile degli Annoni, già in possesso anche dei terreni attigui. Alla fine dell’Ottocento la giazzera è stata chiusa e sull’area di Piazzale Martini è stato allestito un piccolo parco pubblico ospitante diverse specie di piante.
3. Parco Vittorio Formentano
Noto anche come Parco di Largo Marinai d’Italia, è stato realizzato nel 1969 dove un tempo sorgeva il mercato ortofrutticolo di Milano. Progettato dall’architetto Luigi Caccia Dominioni, è dedicato alla memoria di Vittorio Formentano, fondatore dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue, nota anche con l’acronimo AVIS.
Il parco ospita diversi monumenti architettonici:
- La grande fontana-monumento raffigurante un’onda dal peso di 60 quintali di bronzo appoggiata su cilindri di granito rosso. Realizzata dallo scultore Francesco Somaini, l’opera è dedicata ai marinai italiani caduti durante la Seconda guerra mondiale;
- Palazzina Liberty, progettata nel 1908 e ospitante ai tempi il vecchio bar centrale del mercato ortofrutticolo. Dal 1974 al 1980 è stata sede del Collettivo teatrale la Comune di Dario Fo e Franca Rame;
- L’Abbraccio, statua in bronzo che rappresenta due donatori di sangue, realizzata dalla scultrice italo-ungherese Eva Olàh.


4. Il Giardino delle Culture
Su un’area pubblica un tempo abbandonata e degradata è nato un vero e proprio giardino culturale. Su proposta di alcune realtà associative, è stato proposto nel 2015 un progetto di recupero accolto dal Comune di Milano in accordo con il Consiglio di Zona 4. Questo ha permesso di rendere lo spazio accessibile, attrezzandolo con giochi, panchine (nello specifico le panchine di legno arrivano dal Padiglione tedesco di Expo 2015), tavoli e animandolo con un intenso programma di iniziative culturali e ricreative.
I due murales posti sugli edifici adiacenti sono stati realizzati dall’artista di fama internazionale Millo, che ha dipinto sulle due facciate le figure stilizzate e gli intricati scenari urbani per cui lo street artist è noto. In “Love Seeker” un bambino è intento a cercare l’amore con un bastoncino da rabdomante, mentre in “Heart Slingshot” una bambina trattiene l’amore con tutta la forza che può, impedendo all’elastico della fionda di portarglielo via.
Domina sul giardino anche un ulteriore murale firmato dagli artisti romani Solo & Diamond, commissionato dall’Ente Nazionale per il Turismo Ceco di Milano per promuoverne il turismo.
5. Piazzale Libia
Piazzale costituito da un giardino circondato da diversi palazzi storici. Tra questi spicca Casa Lisio, costruita in stile Liberty nel 1920 dall’omonima famiglia, su esempio dei palazzi fiorentini del Rinascimento. Originariamente l’edificio ospitava un setificio di proprietà della famiglia. Venne colpito dai bombardamenti che coinvolsero Milano nell’aprile del 1943 e venne successivamente restaurato. Ad oggi ha solo funzione residenziale.

Cosa visitare nelle vicinanze?
Ex macello di Porta Vittoria
Il Macello di Porta Vittoria è una grande infrastruttura in rovina con una superficie di circa 15 ettari, in passato sede del macello comunale ed oggi composta da immobili abbandonati e in stato di degrado. Negli anni Novanta si è attuato il progressivo processo di dismissione dell’area dei macelli, fino alla dismissione totale nel 2005. Oggi vengono utilizzate alcune delle palazzine in stile liberty, presenti nel lotto, poste su Viale Molise. Il progetto “Aria”, presentato al bando internazionale della seconda edizione di Reinventing Cities, porterà alla realizzazione, sugli spazi dell’ex macello, di un quartiere residenziale, un museo di divulgazione scientifica, un parco pubblico e il campus dell’Istituto europeo di design.
Palazzo del Ghiaccio
Edificio in stile liberty voluto dal campione nazionale di pattinaggio Alberto Bonaccosa. Inaugurato nel 1923, il Palazzo era all’epoca la principale pista di ghiaccio coperta d’Europa, con i suoi 1.800 metri quadrati di pista. Duramente colpito dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, che ne hanno gravemente danneggiato le decorazioni interne, la struttura ha riaperto al pubblico dopo il conflitto, rimanendo attivo fino al 2002. Nel 2007 il Palazzo ha subito un importante restauro, per venire oggi utilizzato come spazio polifunzionale per ospitare anche concerti, spettacoli, sfilate di moda, convegni e mostre.
Pia Casa della Senavra
Primo nucleo manicomiale della città di Milano. Edificato nel 1546 quale residenza per il governatore di Milano Ferrante I Gonzaga, dopo vari passaggi di proprietà entrò in funzione come manicomio nel 1781, ospitando inizialmente anche pazienti affetti da disabilità fisica. Pensato per contenere circa 300 persone, la Senavra arrivò ad ospitarne più di 500. I problemi conseguenti al sovraffollamento, uniti alla scarsa salubrità del luogo, portarono nel 1878, alla chiusura del manicomio. Tutti i ricoverati vennero trasferiti al manicomio di Mombello, frazione del comune di Limbiate.
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