INSIEME; PER LA NATURA, PER LE PERSONE

Itinerario 5: Giardini pubblici Indro Montanelli

Il Progetto Giraparchi


Milano ospita diversi giardini, parchi e spazi verdi che risultano essere enormi polmoni per una metropoli sempre più caotica e inquinata, ognuno con la propria storia, vegetazione e fauna.
 Molte di queste aree verdi milanesi sono però poco conosciute e fruite, nascoste tra gli enormi palazzi della città o racchiuse da alte siepi e muri. 

 

Il progetto “GIRAPARCHI” nasce per scoprire le ricchezze di questi spazi, indispensabili per i cittadini e per la città stessa. Con questa iniziativa porteremo a conoscere gli aspetti storico-artistici e naturalistici non solo dei parchi più fruiti, come Parco Sempione e i Giardini pubblici Indro Montanelli, ma anche di quelli più nascosti e meno turistici, attraverso degli itinerari accessibili a tutte le fasce d’età.  

Gli obiettivi sono quindi diversi: valorizzare il territorio ed in particolare le indispensabili aree verdi che si inseriscono nel contesto urbano; promuoverne ed implementarne la fruizione e la conoscenza, sia dal punto di vista storico/architettonico che naturalistico; tutelare e preservare queste aree responsabilizzando la cittadinanza alla gestione e alla custodia del proprio territorio; avvicinare i cittadini alle bellezze della loro città coinvolgendo italiani di seconda generazione, famiglie straniere, giovani e cittadini meno coinvolti da iniziative culturali. 

Provate tutti i nostri itinerari, da soli o in compagnia, facendo particolare attenzione alla natura che vi circonda! 

 

GIARDINI PUBBLICI INDRO MONTANELLI

Partenza: Piazza Cavour

Arrivo: Piazza Cavour

Durata: 25 minuti

Lunghezza: 1,8 km

 

Inaugurati alla fine del Settecento dall’amministrazione asburgica, i Giardini pubblici Indro Montanelli sono stati il primo parco pubblico milanese espressamente destinato allo svago collettivo, progettati dall’architetto Giuseppe Piermarini. Ospitava in passato lo zoo di Milano, chiuso poi nel 1992, di cui rimangono come resti la vasca delle otarie e il padiglione che ospitava le gabbie dei grandi felini.  

 

1. Il parco

Inaugurato alla fine del Settecento dall’amministrazione asburgica e con un’estensione di 172.000 metri quadri, è stato il primo parco milanese espressamente destinato allo svago collettivo. Inizialmente chiamato “Giardini di Porta Venezia” o “Giardini di Palestro”, dal 2002 è stato intitolato al giornalista e saggista Indro Montanelli, che qui passava parte del proprio tempo libero. 

Inizialmente l’area era un grande appezzamento di terreno di proprietà della famiglia Dugnani, illustre famiglia milanese, con orti coltivati e collegati da una rete di corsi d’acqua. Nel 1780 l’arciduca Ferdinando d’Asburgo-Este, allora vicerè di Milano, incaricò l’architetto Giuseppe Piermarini di trasformare il terreno in parco pubblico, inglobando due piccoli monasteri lì presenti e realizzando un giardino alla francese (incentrato su simmetrie, giochi d’acqua e grandiose prospettive). 

Tra il 1856 e il 1862 il parco è stato ampliato verso ovest seguendo lo stile all’inglese, aggiungendo quindi laghetti artificiali, ruscelli e alture. Successivamente alla costruzione del Museo di Storia Naturale, sono state allestite all’interno del parco gabbie e voliere per animali, dando vita a quello che era lo zoo di Milano, chiuso poi nel 1992 su richiesta degli ambientalisti. Ad oggi ne rimane solo il padiglione con le gabbie dei grandi felini, riadattato a spazio didattico per il museo di storia naturale, e la vasca delle otarie. L’area è stata poi risistemata a cura dell’architetto Emilio Alemagna. 

BELGIOJOSO
2. Statua a Indro Montanelli

È stata realizzata in memoria del famoso giornalista e scrittore. Ogni mattina Montanelli, recandosi al lavoro presso Il Giornale, quotidiano da lui fondato e diretto, era solito fermarsi per qualche attimo su una panchina dei giardini, vicino all’ingresso di piazza Cavour. Fu in tale luogo, all’angolo fra via Manin e piazza Cavour, che la mattina del 2 giugno 1977 Montanelli fu vittima di un attentato ad opera delle Brigate Rosse, che gli spararono alle gambe. Nel 2020 la statua ha subito atti di vandalismo: è stata imbrattata con la scritta “razzista e stupratore” (si dice che Montanelli durante la guerra coloniale degli anni Trenta abbia avuto una relazione con un’abissina dodicenne). 

3. Palazzo Dugnani

Palazzo storico realizzato nel Seicento e restaurato nel Settecento in stile Rococò. Inizialmente dimora della famiglia patrizia Cavalchini, è stato acquistato dalla famiglia Dugnani diventando uno dei maggiori centri di pensiero della Milano di fine Settecento. Dopo essere stato anche la prima sede del Civico Museo di Storia Naturale, oggi ospita il Museo del Cinema, i Laboratori delle Serre e alcune mostre annuali. 

4. Il Museo Civico di Storia Naturale

Aperto al pubblico dal 1844 in occasione del sesto Congresso degli Scienziati Italiani, inizialmente istituito presso Palazzo Dugnani. È stato poi spostato nell’attuale palazzo, edificato in stile neogotico. Un incendio causato da un bombardamento anglo-americano nel 1943 ha devastato l’edificio e distrutto parte delle collezioni; il museo è stato poi riaperto al pubblico nel 1952. È costituito da 23 saloni d’esposizione, preservando quasi tre milioni di pezzi. 

MONTANELLI

5. Il Civico Planetario Ulrico Hoepli

Inaugurato nel 1930 e realizzato su commissione di Ulrico Hoepli, editore italo-svizzero che lo donò alla città. L'edificio è stato progettato e costituito in stile neoclassico dall'architetto Pietro Portaluppi. Durante la Seconda Guerra Mondiale lo strumento planetario è stato smontato e nascosto, per salvarlo da eventuali bombardamenti o requisizioni.

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6. La quercia di Montale

Uno degli alberi di maggiore importanza del parco è stata la Quercia di Montale, un esemplare di quercia rossa americana. Leggenda vuole che il poeta, quand’era giornalista al Corriere della Sera, si rilassasse sotto la chioma di questa pianta di circa 200 anni. Purtroppo col passare degli anni la quercia è morta, ma grazie all’intervento di un privato cittadino il tronco è stato risparmiato e lasciato sul posto come ricordo e per mantenere un microhabitat fondamentale soprattutto per gli insetti. 

7. Il Padiglione del caffè

Edificio in stile eclettico che fungeva da cafè-chantant, o più all’italiana da caffè-concerto, tipologia di locale in voga nel periodo della Belle Époque in cui si assisteva a spettacoli di varietà consumando anche cibo e bevande. È diventato oggi una scuola materna.

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Statue e monumenti

Oltre alla Statua a Indro Montanelli sono presenti nel parco diversi monumenti tra cui: 

  • Monumento ai Martiri dello Spielberg. 
  • Monumento a Giuseppe Balzaretto, o Balzaretti, architetto autore di una delle risistemazioni dei giardini. 
  • Monumento a Giuseppe Sirtori, generale, politico e patriota dell’Ottocento. 
  • Monumento a Luciano Manara, patriota italiano tra i più noti del Risorgimento. 
  • Monumento ad Antonio Rosmini, filosofo e teologo beatificato nel 2007 a Novara. 
  • Monumento ad Antonio Stoppani, geologo, paleontologo e accademico.  
  • Monumento a Emilio De Marchi, scrittore, poeta e traduttore. 
  • Monumento a Gaetano Negri, storico, politico, scrittore e politico italiano.  
  • Monumento a Giuseppe Giacosa, drammaturgo e scrittore di diverse commedie e drammi. 
  • Monumento a Filippo Carcano, pittore e docente. 
  • Monumento a Ernesto Teodoro Moneta, giornalista e patriota, unico italiano ad aver ricevuto il premio Nobel per la Pace, conferito nel 1907. 
Stampa la mappa del parco con l’itinerario, piegala seguendo le linee e inizia il tuo percorso!

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