Itinerario 3: Bazlen e Foà, Oriana Fallaci e San Celso
Il Progetto Giraparchi
Milano ospita diversi giardini, parchi e spazi verdi che risultano essere enormi polmoni per una metropoli sempre più caotica e inquinata, ognuno con la propria storia, vegetazione e fauna. Molte di queste aree verdi milanesi sono però poco conosciute e fruite, nascoste tra gli enormi palazzi della città o racchiuse da alte siepi e muri.

Il progetto “GIRAPARCHI” nasce per scoprire le ricchezze di questi spazi, indispensabili per i cittadini e per la città stessa. Con questa iniziativa porteremo a conoscere gli aspetti storico-artistici e naturalistici non solo dei parchi più fruiti, come Parco Sempione e i Giardini pubblici Indro Montanelli, ma anche di quelli più nascosti e meno turistici, attraverso degli itinerari accessibili a tutte le fasce d’età.
Gli obiettivi sono quindi diversi: valorizzare il territorio ed in particolare le indispensabili aree verdi che si inseriscono nel contesto urbano; promuoverne ed implementarne la fruizione e la conoscenza, sia dal punto di vista storico/architettonico che naturalistico; tutelare e preservare queste aree responsabilizzando la cittadinanza alla gestione e alla custodia del proprio territorio; avvicinare i cittadini alle bellezze della loro città coinvolgendo italiani di seconda generazione, famiglie straniere, giovani e cittadini meno coinvolti da iniziative culturali.
Provate tutti i nostri itinerari, da soli o in compagnia, facendo particolare attenzione alla natura che vi circonda!
Dal GIARDINO BAZLEN e FOA' al PARCO SAN CELSO, passando per il GIARDINO ORIANA FALLACI
Partenza: Corso di Porta Romana 108
Arrivo: via Giuseppe Vigoni 5
Durata: 15 minuti
Lunghezza: 1,1 km

Passeggiando per il centro di Milano si possono incontrare numerosi parchetti pubblici che hanno funzione di svago soprattutto per i più piccoli. Partendo dal giardino dedicato a Roberto Bazlen e Luciano Foà si possono ad esempio impiegare solo 10 minuti per raggiungere il Parco di San Celso passando per il Giardino Oriana Fallaci e per il piccolo Giardino Enzo Biagi. Piccole perle verdi che hanno un ruolo essenziale mitigando l’impatto delle attività umane e migliorando la qualità dell’aria anche in una metropoli grande come Milano.


1. Il Giardino Roberto Bazlen e Luciano Foà
Il parco è intitolato a Roberto Bazlen (critico letterario, traduttore e scrittore italiano triestino) e Luciano Foà (editore e traduttore milanese), realizzato negli anni 1970 e con una superficie di 6.200 metri quadri. È quindi una piccola area verde che ospita diverse piante che coprono aree per attività ludiche e motorie. Albero protagonista è un platano secolare che protegge l’area giochi.

2. La Biblioteca Vigentina
Ha sede in un edificio a facciata neoclassica che ospitava sul finire del Settecento il Collegio Calchi Taeggi. Sul retro si trova un giardino di lettura “segreto” inserito nella suggestiva cornice dei resti del cinquecentesco monastero di San Bernardo, ormai quasi del tutto crollato.

3. Il Giardino Oriana Fallaci
Dedicato alla giornalista e scrittrice Oriana Fallaci. Realizzato nel 1970 e chiamato inizialmente Giardino Quadronno Crivelli, ha una superficie di 5.800 metri quadrati ed è stato dedicato alla giornalista nel 2007. È ricco di specie botaniche sia autoctone che esotiche e su tutte svettano delle maestose paulonie dalle foglie cuoriformi.

4. I Giardini Enzo Biagi
Piccola area verde intitolata nel 2013 al giornalista Enzo Biagi. Il giornalista viveva infatti proprio in via Lusardi al civico 10.
5. Parco San Celso
Il piccolo parco ospita il complesso di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, antico santuario considerato dal 1950 basilica minore, costituito da due chiese di epoche diverse che sorgono una accanto all’altra.
La chiesa di San Celso, la più piccola, è stata fondata probabilmente tra il decimo e l’undicesimo secolo in stile romanico e poi ricostruita dall’architetto Luigi Canonica nell’Ottocento. Spicca sopra la chiesa il Campanile dei Sospiri, uno dei più antichi campanili ancora in funzione a Milano.
La chiesa di Santa Maria dei Miracoli, la più grande, è stata costruita tra il 1400 e il 1500 e rappresenta un esempio di architettura rinascimentale. La basilica si dice sia luogo di un miracolo avvenuto nel dicembre del 1485: di fronte a circa 300 persone da un’immagine di Maria col bambino coperta da una grata e da un velo si vide apparire la Madonna, che scostò il velo con la mano sinistra e che si mostrò viva e splendente davanti ai presenti. Poco dopo sparì la peste, che torturava la città di Milano già da 4 anni. Il miracolo fu sottoposto a regolare processo canonico presso la Curia, che ne approvò l’autenticità.

Stampa la mappa del parco con l’itinerario, piegala seguendo le linee e inizia il tuo percorso!
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