INSIEME; PER LA NATURA, PER LE PERSONE

Itinerario 13: dal Parco della Resistenza al Parco delle Memorie Industriali

Il Progetto Giraparchi


Milano ospita diversi giardini, parchi e spazi verdi che risultano essere enormi polmoni per una metropoli sempre più caotica e inquinata, ognuno con la propria storia, vegetazione e fauna.
 Molte di queste aree verdi milanesi sono però poco conosciute e fruite, nascoste tra gli enormi palazzi della città o racchiuse da alte siepi e muri. 

 

Il progetto “GIRAPARCHI” nasce per scoprire le ricchezze di questi spazi, indispensabili per i cittadini e per la città stessa. Con questa iniziativa porteremo a conoscere gli aspetti storico-artistici e naturalistici non solo dei parchi più fruiti, come Parco Sempione e i Giardini pubblici Indro Montanelli, ma anche di quelli più nascosti e meno turistici, attraverso degli itinerari accessibili a tutte le fasce d’età.  

Gli obiettivi sono quindi diversi: valorizzare il territorio ed in particolare le indispensabili aree verdi che si inseriscono nel contesto urbano; promuoverne ed implementarne la fruizione e la conoscenza, sia dal punto di vista storico/architettonico che naturalistico; tutelare e preservare queste aree responsabilizzando la cittadinanza alla gestione e alla custodia del proprio territorio; avvicinare i cittadini alle bellezze della loro città coinvolgendo italiani di seconda generazione, famiglie straniere, giovani e cittadini meno coinvolti da iniziative culturali.  

Itinerario dal Parco della Resistenza al Parco delle Memorie Industriali

Partenza: Viale Tibaldi 41, ingresso Municipio 5

Arrivo: Via Giovanni Spadolini angolo via Carlo Bazzi

Durata: 39 minuti

Lunghezza: 3,2 km

itinerario

Siamo su Viale Tibaldi e proprio davanti alla sede del Municipio 5 di Milano. Questa zona ha visto da poco la nascita di una nuova stazione ferroviaria “green”, attraverso un percorso partecipato facilitato dal Municipio stesso che ha coinvolto i residenti nella co-progettazione degli spazi comuni. La stazione è arricchita da spazi verdi esterni e dall’inserimento di elementi di ingegneria naturalistica, tra cui barriere antirumore per ridurre l’inquinamento acustico e pareti verdi erbose in grado di assorbire le emissioni di CO2, di riutilizzare le acque piovane e migliorare il microclima e la resilienza urbana. 

L’itinerario termina nel quartiere di Morivione, in passato borgo rurale facente parte dei Corpi Santi di Milano, annesso al Comune di Milano nel 1873. Il nome del quartiere si deve ad una leggenda, probabilmente vera: pare che al tempo di Luchino Visconti, signore di Milano dal 1339 al 1349, la zona fosse infestata dai briganti, a capo dei quali si era posto Vione Squilletti. Alla vigilia della festività di San Giorgio, stanchi delle azioni dei banditi, i milanesi si recarono dal loro signore chiedendo un suo intervento in merito. Costui accolse la richiesta e il giorno successivo diede battaglia al gruppo di banditi. Vione, catturato, venne ucciso il 24 aprile 1339 e il giorno seguente la popolazione offrì ai vincitori latte fresco, panna e uova come segno di gratitudine. Sul luogo della battaglia comparve su un muro un’immagine di San Giorgio che uccide il drago, con una scritta: “Qui Morì Vione”. Da qui la derivazione del nome del quartiere. 

Un’altra variante della storia, meno accreditata, racconta che il malvivente si chiamasse Alessandro Vione e fosse un ex soldato a servizio degli Sforza, trasformatosi in ladro. Dopo esser stato catturato, Vione venne pugnalato dalle guardie della città ai piedi di un glicine secolare. Si pensa inoltre che all’ombra della stessa pianta, ancora visibile in fondo a via Bernardino Verri, Leonardo da Vinci abbia elaborato il progetto della Conca Fallata e dei Navigli per Ludovico il Moro. 

Dal giorno dell’uccisione di Vione, San Giorgio divenne anche santo patrono dei lattai. I milanesi presero infatti l’abitudine di recarsi in questo quartiere a festeggiare il santo, celebrato il 23 di aprile, con la tradizione della “panerada”, bevendo panna e mangiando il pan de mèj, dolce tipico milanese.

1. Parco della Resistenza

L’itinerario parte dal Parco della Resistenza, parco pubblico realizzato tra il 1960 e il 1970. Negli anni è stato oggetto di diversi cambi d’uso: fino al 1985 è stato infatti sede del Cimitero Gentilino, anche noto come cimitero di Porta Ticinese. Il Gentilino era uno dei cinque cimiteri cittadini collocati al di fuori delle porte di Milano e venne soppresso nel 1985 in seguito a casi di colera e vaiolo dovuti alle scarse condizioni di sicurezza e manutenzione dei cimiteri stessi. Nel 1919 venne edificato un nuovo quartiere popolare di villette unifamiliari su progetto dell’architetto Franco Marescotti, il Quartiere Villaggio giardino Baravalle, dedicato alla memoria di Carlo Baravalle, educatore e scrittore. Il villaggio popolare, destinato soprattutto ai reduci della Grande Guerra, venne abbattuto nel 1964 tra le proteste degli abitanti. Sull’area del Quartiere venne così ideato e realizzato il Parco Baravalle, con una superficie di 42.000 metri quadri. Nel 2013 il Parco ha cambiato nome, diventando Parco della Resistenza, dedicato ai martiri di viale Tibaldi, seviziati e fucilati da un plotone della legione fascista Ettore Muti. Ospita numerose essenze arboree, tra cui querce, aceri di varie specie, bagolari, platani e ippocastani.

itinerario
itinerario
2. Il nuovo Campus SANAA dell’Università Bocconi

L’Università commerciale “Luigi Bocconi” è un ateneo privato fondato nel 1902 dall’imprenditore e politico Ferdinando Bocconi, specializzato nel campo dell’economia, della finanza e delle scienze sociali e politiche. Nel 2019 è stato inaugurato il nuovo campus dell’università, un complesso di edifici che prende il nome dallo studio di architettura giapponese SANAA, che l’ha progettato. La struttura è stata costruita nell’area in cui sorgeva la vecchia Centrale del Latte di Milano. 

3. Rettoria di San Ferdinando

Centro pastorale universitario dell’Università Bocconi, comprendente una chiesa e alcuni ambienti per la comunità degli studenti. La Chiesa San Ferdinando, opera dell’architetto Ferdinando Reggiori, è stata costruita tra il 1961 e il 1962 per volere di Donna Javotte Bocconi Manca di Villahermosa, in omaggio alla memoria del suocero Ferdinando Bocconi, fondatore dell’università. 

4. Parco Ravizza

Primo parco ad essere progettato lungo la circonvallazione esterna di Milano, sorto su un’area prima occupata da una cascina, Cascina Camporicco, demolita nel 1902. È stato realizzato nel 1905 su progetto dell’architetto Francesco Tettamanzi. Di pianta rettangolare, originariamente era attraversato da nord a sud da un viale alberato che lo divideva in due giardini separati, uno con schema geometrico all’italiana e uno con schema all’inglese. La realizzazione del polo universitario della Bocconi ha modificato in parte lo schema originale del parco. È intitolato ad Alessandrina Ravizza, anticipatrice di temi femministi e benefattrice della città di Milano. Qualche curiosità: il Parco Ravizza ospita dei mosaici restaurati, commissionati nel 1998 per festeggiare i 70 anni della Centrale del Latte di Milano. I mosaici, lunghi 120 metri, sono composti da 18mila tessere colorate. Il parco viene inoltre citato dal cantautore Franco Battiato nella canzone Quand’ero giovane.

5. L’area delle ex Officine Meccaniche

A sud di viale Toscana sorgeva un tempo un’industria meccanica pesante, la “Miani, Silvestri & C.”. L’azienda, che si occupava di costruzioni meccaniche, inglobò nel 1899 le Officine Meccaniche Grondona diventando la Officine Meccaniche, una delle maggiori realtà economiche italiane nel campo ferroviario, con oltre 4.000 dipendenti occupati nella costruzione di tram, locomotive e carrozze ferroviarie. Nel 1975 la Officine Meccaniche si fuse insieme ad altri 4 marchi produttori di autocarri dando vita all’IVECO (Gruppo Fiat).

A metà degli anni Ottanta iniziò il processo di dismissione dello stabilimento e la riqualificazione dell’area attraverso il progetto “Nove parchi per Milano” (promosso dal Comune di Milano nel 1995), con lo sviluppo di tre nuove aree verdi che ad oggi racchiudono un complesso residenziale moderno. A nord si sviluppa il Parco delle Memorie Industriali, inaugurato nel 2004 e caratterizzato dalla presenza di un carroponte in disuso, a memoria del passato industriale della zona. A sud si estende il Parco Vettabbia, denominato anche Parco pubblico Salico/Rotterdam, lambito dall’omonimo canale. È stata invece rinviata la realizzazione del terzo parco, il Parco della Cultura, che dovrebbe collegare il Parco delle Memorie Industriali al Parco Ravizza. 

All’interno dell’area delle ex Officine Meccaniche si possono ammirare due tipologie di complessi residenziali significativi: le torri di Fuksas e le corti gemelle residenziali progettate dall’architetto Valentino Benati.

itinerario
6. La roggia Vettabbia

Canale agricolo che nasce nel sottosuolo dall’unione del canale Molino delle Armi, del Canale della Vetra e del Fugone del Magistrato, e che sfocia nel Lambro a San Giuliano Milanese. L’origine del nome deriva probabilmente dal termine latino Vectabilis (capace di trasportare), in quanto il canale era navigabile già dall’epoca dell’antica Roma.

Torna alla pagina principale del Progetto Giraparchi per scoprire tutti gli itinerari!