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Itinerario 8: da Precotto a Parco Adriano

Il Progetto Giraparchi


Milano ospita diversi giardini, parchi e spazi verdi che risultano essere enormi polmoni per una metropoli sempre più caotica e inquinata, ognuno con la propria storia, vegetazione e fauna.
 Molte di queste aree verdi milanesi sono però poco conosciute e fruite, nascoste tra gli enormi palazzi della città o racchiuse da alte siepi e muri. 

 

Il progetto “GIRAPARCHI” nasce per scoprire le ricchezze di questi spazi, indispensabili per i cittadini e per la città stessa. Con questa iniziativa porteremo a conoscere gli aspetti storico-artistici e naturalistici non solo dei parchi più fruiti, come Parco Sempione e i Giardini pubblici Indro Montanelli, ma anche di quelli più nascosti e meno turistici, attraverso degli itinerari accessibili a tutte le fasce d’età.  

Gli obiettivi sono quindi diversi: valorizzare il territorio ed in particolare le indispensabili aree verdi che si inseriscono nel contesto urbano; promuoverne ed implementarne la fruizione e la conoscenza, sia dal punto di vista storico/architettonico che naturalistico; tutelare e preservare queste aree responsabilizzando la cittadinanza alla gestione e alla custodia del proprio territorio; avvicinare i cittadini alle bellezze della loro città coinvolgendo italiani di seconda generazione, famiglie straniere, giovani e cittadini meno coinvolti da iniziative culturali.  

Da Precotto a Parco Adriano

Partenza: Piazza Precotto

Arrivo: Parco Adriano – Via Privata Trasimeno

Durata: 46 minuti

Lunghezza: 3,7 km

 

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Il percorso parte dal quartiere di Precotto, uno dei molti paesini che circondava Milano prima di essere ad essa annessa nel 1923 insieme al Comune di Gorla Primo e ad altre dieci piccole amministrazioni.

Da Precotto si passa poi per uno dei nuovi ristrutturati quartieri di Milano, Quartiere Adriano, per raggiungere il parco che qui vi è stato realizzato, punto di arrivo del percorso.

1. Chiesa di San Michele Arcangelo

Sorge sulle fondamenta di una chiesa più antica, costruita nel 1596, che dava inizialmente su Via Luigi Cislaghi. Nel 1863 l’ingegnere Emanuele Odazio elaborò un progetto per ampliare il complesso architettonico e modificarne l’orientamento. Fu infine consacrata nel 1901 dal Cardinale Andrea Ferrari. 

La Chiesa di San Michele Arcangelo si presenta oggi in stile neoclassico, a navata unica con soffitto a botte e due cappelle laterali. Al di sopra dei due piccoli portali di accesso laterali si trovano due nicchie ospitanti le statue di San Michele e della Madonna, mentre al di sopra delle cappelle sono presenti due statue di angeli. Gli affreschi interni sono opera di Luigi Tagliaferri da Lecco.

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2. Passeggiata Monsignor Egidio Vergani

L’area pedonale compresa tra Viale Monza e Via Don Roberto Bigiogera è stata inaugurata nel 2019 nell’ambito della Milano Green Week. La passeggiata è intitolata a Monsignor Egidio Vergani, parroco a San Michele Arcangelo dal 1964; qui prestò un’attenzione particolare ai più deboli e bisognosi, contribuendo fortemente alla realizzazione del nuovo oratorio.

3. Parco della Maddalena

Dove un tempo sorgeva il vecchio cimitero del paesino di Precotto, si trova adesso il Parco della Maddalena, con l’omonima chiesetta.
La chiesetta di Santa Maria Maddalena, un tempo cappella del cimitero, è stata trasformata in oratorio di culto e di proprietà della Parrocchia di San Michele Arcangelo.

Si tratta di un edificio di notevole pregio architettonico-artistico nel quale sono presenti affreschi del 1500 attribuiti alla scuola di Berardino Luini ed un ciclo pittorico del ‘600. È stata restaurata nel 2013 e viene aperta al pubblico solo in particolari celebrazioni.
Il parco ospita anche un monumento ai caduti di Precotto nella Prima Guerra Mondiale, realizzato nel 1922.

4. Parco Francesco di Cataldo

Il parco ha una superficie di più di 32 mila metri quadrati ed è stato realizzato nel 2005. Dal 2013 è dedicato al Maresciallo maggiore del corpo degli agenti di custodia Francesco di Cataldo, in servizio a San Vittore. Di Cataldo è stata vittima del terrorismo nel 1978: fu ucciso in un agguato rivendicato dalle Brigate Rosse, mentre si dirigeva verso la fermata dell’autobus per recarsi al lavoro.
Tra le numerose specie arboree presenti spiccano pioppi, aceri, tigli e noccioli. Presenti anche diverse specie di pino e di quercia, sia americana che europea.

5. Giardino Franca Rame

Immerso in un contesto residenziale moderno, il parco, con un’estensione di 51 mila metri quadri, è stato realizzato nel 2014 e poi dedicato a Franca Rame, attrice e attivista politica, sostenitrice dei diritti civili e moglie di Dario Fo. Nel giardino si trovano numerose aiuole di piante erbacee ed arbustive perenni in grado di offrire, in diversi periodi dell’ anno, fioriture e gradevoli macchie di colore. Più di 500 sono le alberature messe a dimora negli scorsi anni, tra cui aceri e liriodendri.

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6. Parco Adriano

Realizzato nel 2004 su progetto dell’architetto Franco Giorgetta e con una superficie di 120 mila metri quadri, il parco si trova al confine con Sesto San Giovanni, dove un tempo sorgevano gli stabilimenti industriali della Ercole e Magneti Marelli. Nato come parte di un progetto residenziale, è un grande giardino che permette di svolgere attività ludiche a bambini e ragazzi, motorie agli adulti e ricreative per tutti, con viali in cui passeggiare e tavoli per il pic-nic. A fine 2007 Parco Adriano è stato interessato da un intervento di incremento arboreo, con la messa a dimora di circa 300 alberature in aggiunta a quelle già posate. Principali specie botaniche presenti nel parco sono aceri, querce e pioppi. Il parco confina a nord con un’ampia area non edificata che un tempo ospitava orti abusivi: il Parco della Bergamella, all’interno del territorio comunale di Sesto San Giovanni. Dal 2007 il territorio è stato sottoposto a interventi di riqualificazione con la nascita di un nuovo parco urbano collegato tramite una rete di percorsi ciclopedonali con il sistema paesistico-ambientale del Naviglio della Martesana. Il Parco della Bergamella ospita ad oggi dei nuovi orti urbani e una roggia frequentata da germani reali e airone cenerino.

7. Cascina San Carlo

Lungo Via Privata Trasimeno, alle spalle della Chiesa Parrocchiale di Gesù a Nazaret, si trova una piccola cascina, oggi soggetta ad un progetto di riqualificazione e recupero.
Testimonianza del passato agricolo di questa porzione di territorio e costruita nel 1915 dalla famiglia Dell’Acqua al centro di ampi appezzamenti di marcite, la struttura entrò in crisi a partire dagli anni Sessanta a seguito dei lavori di costruzione della metropolitana lungo l’asse del naviglio Martesana e dello sfruttamento intensivo delle risorse acquifere da parte dei grandi complessi
industriali della Magneti Marelli e della Falck. Negli anni Ottanta la produzione agricola venne abbandonata e i terreni ceduti per la realizzazione del primo nucleo di espansione del quartiere Adriano.
Nel 2019 il Comune di Milano e l’Associazione Speranza oltre noi hanno firmato la convenzione urbanistica per il recupero del complesso di Cascina San Carlo. Si tratta del primo intervento edilizio a Milano specificamente ispirato alla legge del “Dopo di noi”, che vedrà la realizzazione di diverse soluzioni di ospitalità per famiglie con figli con disabilità.

Cosa visitare nelle vicinanze?

Il Parco Media Valle Lambro

PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) che si estende per circa 600 ettari lungo il corso del fiume Lambro, tra i comuni di Monza, Brugherio, Cologno Monzese, Sesto San Giovanni e Milano. È un grande esempio di cerniera che unisce un sistema verde su scala metropolitana, collegando il Parco di Monza, i territori toccati dal Naviglio della Martesana e il PLIS Est Cave. Il fiume Lambro costituisce il fulcro del PLIS: dalla sua sorgente presso l’Alpe del Piano Rancio, a 942 m di quota, percorre 134 km per poi buttarsi nel Po. Nel 2012 il Parco Media Valle Lambro ha firmato il Contratto del fiume Lambro insieme ad altri 82 enti locali, tra cui Regione Lombardia, cinque province, decine di comuni, parchi regionali, comunità montane e l’Autorità di bacino del fiume Po, per combattere due problematiche che affliggono il fiume: inquinamento e rischio idrogeologico.

Il Borgo San Mamete

Poco più a sud di Parco Adriano è possibile passeggiare per il Borgo San Mamete, un tempo vecchia frazione dell’allora comune di Crescenzago, ormai assorbito dalla metropoli milanese. Il borgo era ai tempi costituito solo da diverse cascine e da un oratorio, che ospitò tra la fine del 1400 e la metà del 1500 un lazzaretto per malati di peste, facilmente raggiungibile dal naviglio della Martesana.

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